COVID-19 – Decreto salva economia.

Ieri sera si è concluso il Consiglio dei Ministri che ha varato il decreto Liquidità.

Giuseppe Conte, con i ministri dell’economia e dell’istruzione, ha spiegato i provvedimenti straordinari.

La manovra è stata definita la “nostra potenza di fuoco” poiché sono stati stanziati ulteriori 400 miliardi di euro per le imprese.

Spiega Conte “200 miliardi per l’economia interna e altri 200 per l’export”, che, se sommati ai già 350 miliardi del decreto Cura Italia fanno un totale di 750 miliardi, ossia quasi la metà del nostro PIL. Dentro a questo nuovo decreto, che è solo intermedio, ci sono anche strumenti nuovi come il potenziamento del Golden Power per le aziende strategiche.

“Col decreto Liquidità lo Stato si assicurerà che i prestiti alle imprese siano veloci, potenzieremo il fondo centrale di garanzia per le PMI e aggiungiamo il finanziamento statale attraverso SACE (la società per azioni della Cassa Depositi e Prestiti)  per piccole, medie e grandi imprese” prosegue Conte “200 miliardi di euro di garanzia fino al 90% da parte dello Stato senza limiti di fatturato per imprese di tutti i tipi. Potranno arrivare al 25% del fatturato delle imprese, o al doppio del costo del personale con un sistema di erogazione semplice diretto alle banche attraverso SACE. Non si possono però erogare dividendi”.

E chi lavora in regime economico diverso?

“Il sistema produttivo italiano è fatto anche da tante piccole partite Iva, autonomi, artigiani e professionisti. Per loro è stato rafforzato il Fondo Centrale di Autonomia, uno strumento che conoscono già bene, con 5 milioni garantiti al 90% dallo Stato, e non solo. Per i più piccoli, infatti, i prestiti fino a 25.000€ sono garantiti totalmente dall’apparato statale con una procedura libera da vincoli e si valutano affidamenti fino a € 800.000 con garanzia statale al 90% che arriva al 100% con i confidi.”

Per salvaguardare poi i “gioielli della nostra economia”, il decreto Liquidità ha rafforzato il Golden Power, ossia lo strumento capace di evitare scalate ostili alle aziende con assetti strategici (finanziari, assicurativi, creditizi, di acqua, sicurezza e salute) per il nostro Paese con acquisizioni superiori al 10% all’interno dell’Ue.”

Per quanto riguarda l’allentamento delle misure restrittive, il Governo dice chiaramente di non sapere quando potrà porvi fine per il semplice fatto che Premier e Ministri non decidono a cuore leggero, ma solo dopo aver interpellato il Comitato scientifico che studia l’andamento dell’epidemia.

“Allentare le misure ora sarebbe deleterio, non ora che stiamo vedendo i primi significativi segnali di riuscita” afferma Conte. E continua “Ad oggi non so quando il lockdown potrà finire, ma finirà con la fase 2, la riapertura graduale di attività”.

Sul fronte estero invece, in piena trattativa europea, Conte dichiara di essere sfavorevole al MES, uno strumento che reputa inadeguato per l’attuale situazione e di puntare deciso sugli Eurobond.

Come dicevamo prima, il decreto Liquidità è intermedio e ad aprile inoltrato arriverà il maxi decreto per famiglie e ambiti sociali.

Queste manovre sono costose e mai prima d’ora l’Italia ricorda che siano stati immessi tanti soldi per salvarla.

Conte” liberati 750 miliardi, la metà del PIL italiano”.

“Stiamo facendo storia, non ci stancheremo mai di ripeterlo, e ora che anche l’Europa guarda a noi ammirando forza e resilienza del modello Italia, dovremmo essere ancora più fieri di essere italiani.”