Vogliamo una ciclabile di Zogno, utile e a costi accettabili.

All’ordine del giorno 6 e 7 del consiglio comunale del 23 novembre 2019, si portava l’approvazione della variazione di bilancio e al DUP del finanziamento della pista ciclabile per una cifra di € 1.200.000.

Un’opera che noi riteniamo utile e fondamentale per il nostro territorio, perchè va a completare finalmente il tratto della ciclabile Bergamo-Piazza Brembana.

Siamo però un po’ scettici sulla soluzione progettuale proposta, sponda sinistra del Brembo sia per gli alti costi, che per uno scarso servizio alla cittadinanza.

Il nostro consigliere Carlo Ghisalberti, nel suo intervento, ha affrontato l’argomento nello spirito propositivo utile alla comunità, secondo i principi del nostro gruppo che è quello di proporre positività, non denigrare o sconfessare le altrui iniziative.

Oltre ad illustrare che esistono altre alternative alla soluzione adottata da questa amministrazione, come già citato in un precedente nostro articolo, ha documentato dettagliatamente l’utilità di cercare anche strade alternative.

 Citiamo.

Allegato 2 dell’accordo di programma per la progettazione e realizzazione del completamento dell’opera la provincia di Bergamo, in una nota riferita agli espropri, fa notare che probabilmente il computo economico degli espropri sulla sponda sinistra del Brembo, calcolato nel 2016 (€ 57.000) è presumibilmente soggetto ad aumenti.

Quindi ne vale la pena affrontare un progetto così complesso e costoso dai costi ancora non certi, oppure valutare anche la possibilità di altre alternative, probabilmente meno gravose per le tasche dei cittadini zognesi e lombardi. E’ nel DNA di noi cittadini bergamaschi, trovare soluzioni efficaci salvaguardando il soldo.

Nello studio di fattibilità dell’opera è quindi doveroso spaziare anche su altre alternative al tracciato proposto per verificarne benefici e costi. Lo stabilisce anche il decreto del Presidente della Repubblica del 5 ottobre 2010 art.14 si compone della necessità di analisi delle possibili alternative alla soluzione realizzativa individuata e anche l’attenzione all’inquadramento socio economico dell’area soggetta all’intervento.

In breve, il progetto attuale porta la pista ciclabile sulla sponda sinistra del Brembo (lato Stabello) quando il centro della vita socio economica (industrie, abitazioni, servizi, …) si trovano tutti sulla sponda destra.

Che servizio alla cittadinanza può dare una pista ciclabile posta al di fuori di un contesto socio economico? E poi a che prezzo?

Inoltre vogliamo citare anche il codice degli appalti approvato nel 2019 dallo scorso governo, Lega-M5s, nell’art. 23 invita la ricerca di più soluzione per valutare meglio costi e benefici per la collettività e tutta una serie di indicazioni per garantire maggior trasparenza e coinvolgimento dei cittadini interessati dall’opera.

In conclusione, la nostra proposta è quella di valutare nello studio di fattibilità, anche la possibilità di realizzazione dell’opera sulla sponda destra del Brembo terreni ad uso pubblico, demaniali.

La risposta della maggioranza pur ammettendo che nello studio di fattibilità verranno analizzate anche altre soluzioni, mette comunque avanti le mani dicendo che i terreni demaniali della sponda destra (profondità di 10 metri), tra i privati, che probabilmente si sono un po’ allargati e le piene del fiume che hanno eroso la sponda, ne rimarranno forse 5-6 metri, secondo loro insufficienti per una ciclabile di 3 metri, possibile solo con soluzioni molto costose.

Che volete, quello che hanno deciso probabilmente sarà fatto, perché sentire dare la colpa ad altri (vedi ex presidente della provincia) o a pseudo dichiarazioni del nostro consigliere, false e tendenziose, puntualmente smentite in consiglio, non sono certo propedeutiche a soluzioni alternative.