Come abbiamo più volte detto e ribadito, Cittadini Zogno è nata abbracciando un forte sentimento europeista. In funzione di tale natura ci ritroviamo quindi a spiegare, in modo semplice, il perché questa estate è stata portatrice di un risultato storico, che l’Italia non aveva sui tavoli internazionali da moltissimo tempo. Il Presidente del consiglio ha infatti chiesto, é ottenuto, il via libera ad un progetto chiamato Recovery Fund. Sono stati mesi di un susseguirsi continuo di notizie reali e vere e proprie fake news. Vediamo quindi cosa abbiamo portato a casa.
Il 17 e 18 luglio 2020, durante il Consiglio Europeo, é stato messo in gioco il Recovery Fund, o Next Generation UE, ossia la risposta più adeguata all’epidemia di Coronavirus. È un fondo di ripresa, da 750 miliardi di euro, associato al bilancio a lungo termine dell’Unione europea che coprirà gli anni dal 2021 al 2027.
Per raccogliere una liquidità tanto importante, l’Europa ha puntato all’emissione di speciali ‘Recovery Bond’ ossia titoli comuni europei per finanziare la ripresa di tutti, con una mano più generosa tesa a quei Paesi maggiormente colpiti, come l’Italia. Di questi 750 miliardi, 500 sono da stanziare direttamente agli stati membri mentre 250 sono a prestito.
Come detto poco sopra, al nostro Paese spetta la fetta maggiore: 172 miliardi, di cui 81,8 stanziati a fondo perduto e prestiti ulteriori per circa 90,9 miliardi.
Tale successo di politica internazionale ha richiesto un negoziato difficile, poiché il dilagare del Covid-19 ha provocato, oltre alle molte morti, anche un’inflessione del Pil in molte luoghi del mondo. Ed in questo scenario che si è potuto assistere allo schieramento netto di Stati con un maggior contenimento di bilancio come Danimarca, Svezia, Paesi Bassi e Austria da una parte e dall’altra quelli più danneggiati come Spagna e Italia. Ricordiamo, come è doveroso che sia, che sono state Francia e Germania a proporre uno stanziamento a fondo perduto. I lavori che hanno visto la nascita del Recovery Fund sono stati talmente importanti che la stessa Ursula Con Der Leyen ha ammesso che “L’intero mondo ci sta guardando”.
Già, ma come verranno utilizzati questi soldi?
ECONOMIA VERDE E DIGITALE
Conversione all’energia rinnovabile e digitalizzazione in espansione, grazie a infrastrutture appropriate con lo scopo di rafforzare la competitività dell’Unione.
POLITICHE DI COESIONE
Grazie ad un’iniziativa chiamata React-ue, si ridurrà il divario tra le varie regioni europee colmando le mancanze delle regioni meno favorite.
CLIMA E RISORSE AL FONDO DI TRANSIZIONE
Denaro per la riqualificazione dei lavoratori, aiuti per creare nuove opportunità lavorative ed economiche, investimenti per l’energia pulita ed economia circolare.
RAFFORZARE LA PUBBLICA SANITÀ E PREVENIRE LE CRISI SANITARIE
Risorse importanti per la salute dei cittadini europei con un programma chiamato EU4Health, contabile di 9,4 miliardi.
DENARO ALLA PROTEZIONE CIVILE EUROPEA
Potenziamento delle infrastrutture adibite alla risposta per emergenza sanitaria, mezzi di trasporto e supporto in caso di crisi.
RICERCA SCIENTIFICA
95 miliardi per lo studio e la risposta a pandemie e malattie più o meno dilaganti. Estensione dello studio clinico, misure protettive, virologia, vaccini, trattamenti e diagnostica. Traduzione dei risultati di ricerca sulle misure di politica di sanità pubblica.
AGRICOLTURA
Le aree rurali hanno ruolo fondamentale nella transizione al verde, quindi denaro agli agricoltori e alle aree rurali per rendere possibile il passaggio verso il Green Deal europeo.
Questi i punti saldi del Recovery Fund, tuttavia è doveroso anche spiegare come tali risorse toccheranno i cittadini.
Ebbene, l’Europa immetterà nelle casse statali il denaro che poi arriverà agli enti locali in modo sicuro e verificabile sul bilancio degli stessi.
Ancora una volta dobbiamo ringraziare il Presidente del consiglio dei ministri per un risultato storico ed importante che ci ha consentito uno spiraglio in questo momento difficile e inaspettato.
